Prendo spunto da un messaggio privato che ho ricevuto pochi giorni fa da una ragazza su Linkedin.Questa giovane professionista mi ha aggiunto sul noto Social Network mi ha inoltrato un messaggio privato.
Nel testo spiegava di essere interessata alla compagnia per cui lavoro e di aver fatto un paio di application qualche settimana prima, ma di non aver ricevuto ancora nessuna risposta.Mi chiedeva se potessi consigliarle qualche contatto diretto per sincerarsi che la sua candidatura non fosse stata scartata.
Le ho risposto che non sarei stato in grado di aiutarla e le ho fatto un incoraggiamento ad attendere la comunicazione di fine selezione. La motivazione ? Innanzitutto perché non mi occupo di Recruiting.
Tuttavia, anche se ho evitato di riferirlo, perché ritengo che la mossa sia stata molto sbagliata.
Ed è su questo tema che oggi vorrei portare una riflessione.Bisogna sempre tenere a mente che ogni mercato è composto da una domanda e da un’offerta, che si incrociano quando l’esigenza di chi compra si sposa con quella di chi vende.Il mercato del lavoro funziona più o meno allo stesso modo.
Ci sono alcune eccezioni che potremmo definire “asimmetrie”, raccomandazioni, colpi di fortuna e di sfortuna, non dovremmo interessarci a questo.Focalizziamo la nostra attenzione su quello che possiamo fare e su come farlo al meglio.
Un’azienda si mette alla ricerca di personale quando ha un’esigenza particolare.Non serve “qualcuno che faccia qualcosa”, ma la persona giusta che sappia fare quello che all’azienda serve in quel preciso momento. Quando ci candidiamo per un lavoro dobbiamo innanzitutto conoscere bene l’attività richiesta e le skill necessarie per poterla fare bene.Se siamo sicuri di avere le “carte in regola”, dobbiamo essere capaci di offrire un cv ed una cover letter accattivanti per la “domanda”. Se sappiamo dove colpire per andare a segno, inseriamo nel cv tutte le esperienze, la formazione e le skill che vogliamo vengano lette.
Dopodiché dobbiamo solo attendere con pazienza.
Se l’azienda riconoscerà il nostro potenziale, si farà sempre viva, perché è nel suo interesse. Solo in questa fase avrà inizio il naturale processo di reciproca conoscenza che potrà concretizzarsi in seguito alla naturale discussione relativa a tutti i dettagli del lavoro.Allora perché non cercare di entrare in contatto con il potenziale datore di lavoro con metodi non convenzionali e sollecitare una risposta ?
Perché si fornisce al datore di lavoro un’informazione in più, che nella migliore delle ipotesi è inutile, e nella peggiore è dannosa. Si rischia di apparire impazienti, o al peggio disperati.Chi domanda un servizio, di qualsiasi natura esso sia, tende a fidarsi meno di un venditore impaziente o disperato, perché potrebbe leggere tra le righe che l’offerta nasce più da un bisogno impellente del venditore (candidato) di fare un affare, piuttosto che da una valida occasione per trarre un reciproco vantaggio.
Spesso i processi di selezione richiedono tanto tempo. I recruiter vagliano diverse ipotesi e possono accantonare la vostra offerta per poi riprenderla successivamente. A volte inoltriamo una candidatura e veniamo contattati anche alcuni mesi dopo. Altre volte i tempi di risposta sono rapidissimi.Un processo di selezione si articola attraverso diversi passaggi. Serve scremare, tra tutte le richieste, solo quelle in linea con i requisiti della posizione.Dopodiché occorre dare priorità ai profili che appaiono più interessanti.In certi casi le prime scelte si rivelano sbagliate, e negli step successivi il processo si interrompe, per riprendere da capo con nuovi candidati.Putroppo quando ci candidiamo, non possiamo controllare queste tempistiche.
Sollecitando la propria valutazione si corre il rischio di bruciarsi in partenza. Per cui il mio consiglio è quello di gettare l’amo con la massima sicurezza e attendere fiduciosi.Nella mia esperienza tutte le candidature fatte all’estero hanno sempre ricevuto una risposta, negativa o positiva che fosse.Se stiamo puntando a trasferirci in un luogo che non conosciamo dobbiamo essere determinati nel dare un immagine di noi professionale e corretta.
Il tentativo di ricorrere a piccole scappatoie o a network privilegiati rischia di peggiorare solo la situazione.In questi casi la pazienza si dimostra davvero la virtù dei forti.E tutti noi, quando vogliamo iniziare una nuova esperienza, vogliamo e dobbiamo esserlo.